La prima di Leclerc interrompe il digiuno Ferrari
“Gioie terribili”, definiva Enzo Ferrari, le sue vittorie. Perchè pochi sport come la Formula 1 sanno condensare in un fine settimana emozioni fortissime, contrastanti, strazianti. La felicità e il dolore, lo sforzo estremo di uomini dentro e fuori dalle macchine, l’agonismo esasperato e pochi decimi secondo a separare vittorie e sconfitte. E anche la morte, purtroppo.
Tutto questo ha vissuto Charles Leclerc nel tremendo e bellissimo Gran Premio del Belgio, vinto al termine di una gara tiratissima in cui si è finalmente sbloccato, in cui ha resistito alla furiosa rimonta di Hamilton, ha sfruttato il lavoro da stopper del compagno Vettel e la strategia azzeccata del box, ha regalato alle mille persone che lavorano a Maranello la prima gioia di questa disgraziata stagione. E soprattutto si è regalato, lui che con Verstappen pare destinato ad un futuro da protagonista per molti anni, il primo successo venti ore dopo la perdita di un amico, il povero Hubert, suo avversario nei kart, nelle formule minori, suo amico.
Davvero una gioia terribile, per il monegasco, che ha una faccia da cerbiatto e gli occhi acquosi, ma in macchina diventa una belva, veloce, costante e capace di resistere alla pressione, e con doti di leadership che In Ferrari conoscono già da anni, e non vedevano l’ora di vedere realizzate.
Ma tutta la gara ha riservato emozioni. Su un circuito vecchio stile, veloce e pericoloso, non hanno dato spettacolo solo Ferrari e Mercedes, ma la solita lotta per le posizioni sotto al podio è stata più accesa che mai. Incredibile il finale per Norris e Giovinazzi, privati del loro piazzamento migliore rispettivamente da un guasto tecnico e da un preoccupante errore (il nostro Giovi mostra una certo emotività…). Da brivido il duello tra Perez e Albon che si sono presi a ruotate sul Kemmel all’ultimo giro. Deludenti i tentativi di rincorsa di Renault e Haas. Ottima, ancora una volta, la prestazione di Kvyat.
Sul podio i primi tre classificati hanno opportunamente rinunciato ad aprire lo champagne. Per questo gesto e per tutto quanto abbiamo visto a Spa questo fine settimana i piloti, tutti, c’è solo da ringraziarli.