In Austria è grande spettacolo: Verstappen – Leclerc il duello del futuro

Il Gran Premio d’Austria è stata una gara stupenda. Era ora. Grazie ad un’inattesa quanto decisiva difficoltà tecnica della Mercedes, alle prese su entrambe le vetture con problemi di surriscaldamento che fanno ben sperare (non i tifosi delle frecce d’argento) per il prosieguo dell’estate, si è vista una corsa spettacolare, incerta fino alla fine e non dominata dalle vetture di Toto Wolff.
Innumerevoli gli spunti di riflessione e anche di polemica. Regolare il sorpasso di Verstappen su Leclerc? Beh, le ultime novità su queste fantomatiche “regole” che stanno un po’ snaturando la Formula 1 io onestamente non le conosco. Per i miei parametri però direi di sì. Un contatto ruota contro ruota non è una scorrettezza grave, e di questi corpo a corpo la Formula 1 ha bisogno come il pane, non certo di “arbitri” che li puniscano.

(Non) c’è simpatia, fra di noi…

Due pesi e due misure rispetto a quanto accaduto in Canada? No, perchè a Montreal è stata punita, molto duramente ma non senza fondamento, la volontà di Vettel di recuperare ad un suo errore ostacolando Hamilton al momento di tornare in pista, mentre ieri il contatto è avvenuto in fase di sorpasso, dove le traiettorie si “avvicinano” per forza. Trovo quindi corretto l’atteggiamento di Binotto, che pur appoggiando le ragioni del proprio pilota accetta il verdetto senza interporre ricorso.
E poi: ma con le Mercedes fuori gioco come ha fatto la Ferrari a non vincere? Su quest’argomento entrano in gioco diversi fattori: il primo è la straordinaria vena di Verstappen, capace della migliore gara della sua carriera (e c’è l’imbarazzo della scelta, nella ormai consolidata carriera di questo giovanissimo ma indiscutibile campione) e supportato da una RedBull finalmente al livello delle squadre migliori (ma le figuracce di Gasly fanno pensare che il manico olandese conti molto, nei risultati della squadra di Horner). Il secondo fattore è la sfortuna di Vettel, appiedato in prova da un guasto e in gara da un errore al rifornimento, senza il quale avrebbe potuto dare anche lui battaglia per il podio. Non dimentichiamo che il tedesco era davanti a Verstappen quando si è fermato ai box, e poteva competere alla pari con lui, o quantomeno rallentarne la risalita, a tutto vantaggio del compagno di squadra.

Lando Norris, ancora una prova convincente

Infine il vero motivo della risicata superiorità della RedBull rispetto alla Ferrari negli ultimi giri è da imputare al minor consumo degli pneumatici del vincitore, rispetto a quelli del secondo classificato. La Ferrari, per evitare errori strategici stile Montecarlo, ha usato le gomme morbide in Q2, e con quelle è dovuta partire. La scelta ha costretto Vettel e Leclerc a fermarsi piuttosto presto (indotti all’errore anche dalle contemporanee fermate del duo Mercedes), col risultato di avere nel finale gomme più usurate rispetto a Max.
Tutte coincidenze “sfortunate” che hanno influito in maniera decisiva sull’esito di una gara comunque equilibratissima, da cui la Ferrari deve uscire col morale alto, senza far prevalere il rimpianto per un’occasione persa.

Finalmente un punto per il nostro Giovinazzi, decisamente in crescita

Io vedo insomma il bicchiere mezzo pieno: Leclerc è ormai una certezza (fantastica la sua difesa sul primo tentativo di Verstappen a cinque giri dalla fine, bellissima la sua pole position); Vettel ha guidato bene con una strategia che lo ha costretto ad essere aggressivo dal primo all’ultimo giro e non si è innervosito per i “contrattempi”; la macchina è stata veloce ed affidabile.
In vista del prossimo Gran Premio a Silverstone l’ago della bilancia tornerà verosimilmente dalla parte della Mercedes, su un circuito tipicamente abbastanza “fresco” e su cui occorre tanto carico aerodinamico. Ma la Ferrari dovrebbe essere vicina. Sarei sorpreso se alla sosta d’Agosto il cavallino fosse sempre a secco di vittorie.
La gara “degli altri” non è stata meno avvincente della lotta per il podio: ne escono vincitori le coppie McLaren e Alfa Romeo, col sempre più convincente Norris addirittura sesto e Giovinazzi al primo punto della carriera. Due belle notizie. Buio pesto invece in casa Renault e soprattutto Haas. Non si capisce davvero come queste due squadre forniscano prestazioni così altalenanti. Ma è forse un bene non capirlo, l’incertezza è il sale dello sport e la Formula 1 deve recuperare molto terreno soprattutto da questo punto di vista.
Per dire: chi si sarebbe aspettato di poter finalmente commentare un gran premio senza fare mai il nome di Hamilton?

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David Bianucci

Mi chiamo David Bianucci, e sono nato a Prato nel 1972. Dal 1981 non mi perdo un gran premio di Formula 1. Nel frattempo ho studiato, fatto sport, adesso lavoro come ingegnere meccanico ma la passione non si è mai spenta. Vivo in Veneto con moglie e tre gatti. Non posso più prendermi due ore per andare a vedere le macchine che girano al Mugello, ma questo non frena certo la mia voglia di parlare di corse. Vi aspetto.