Ferrari sogna il poker: difficile ma possibile

Dopo la sorpresa di Singapore meglio non fare pronostici. Ma è chiaro che dopo aver vinto le ultime tre gare la Ferrari non può affrontare il gran premio di Russia senza sperare di vincere ancora. 
Il tracciato è il più brutto del mondiale, noioso e facile, con curve tutte uguali e spazi di fuga che perdonano ben più di Singapore. La pista di Sochi è rear limited o front limited? Critica per le gomme oppure no? Difficile dirlo. E’ una pista con un tracciato non diversissimo da quello di Marina Bay, questo sì, ma con un asfalto molto liscio, su cui si potrà andare con una macchina molto bassa e assetti molto più rigidi, quindi in condizioni decisamente diverse rispetto alle gare precedenti. In più, ma questa è storia mista a scaramanzia, è una pista dove ha sempre trionfato la Mercedes

La Ferrari sogna un’altra doppietta, in qualunque ordine va bene…

Ora come ora le condizioni però sembrano diverse da quelle degli altri anni: appena una settimana fa la Ferrari ha dimostrato che oltre a possedere il miglior motore del lotto, non solo come potenza massima ma anche come erogazione, ha anche messo a posto la parte più delicata della SF 90, quell’anteriore che non ne voleva sapere di entrare in curva e accusava spesso problemi di gestione delle gomme a dir poco critici.

Una Renault deludente insegue un risultato salva-stagione
Una Renault deludente insegue un risultato salva-stagione

 La Mercedes e la RedBull invece sembrano ferme a prima dell’estate. Soprattutto i capofila del mondiale non hanno sviluppato la macchina negli ultimi mesi (Hamilton se ne è lamentato), e in attesa che la matematica faccia il suo corso vivacchiano di gran premio in gran premio raccogliendo il massimo che passa il convento. Non si spiega altrimenti la battuta d’arresto soprattutto a livello motoristico delle frecce d’argento, che da tre gran premi a questa parte non riescono a superare le Ferrari nemmeno col DRS. Un discreto smacco. 
In attesa di un altro confronto – scontro tra Leclerc e Vettel (musica per le orecchie degli appassionati: mille volte meglio vederli combattere per la vittoria che non lasciarsi passare a vicenda per ambire al massimo al podio) sarà interessante anche la battaglia di retroguardia: a Singapore la McLaren ha mostrato nuovamente di essere la quarta forza del mondiale, tutto fa pensare che Sainz e Norris si metteranno negli scarichi di Albon con l’obiettivo di insidiare i primi sei. 

Antonio Giovinazzi in cerca di conferme dopo le ultime positive prove disputate

Semmai è da seguire con curiosità la gara dei due Renault: una casa così importante e due piloti così esperti come Ricciardo e Hulkenberg ambivano sicuramente ad una stagione migliore. Le occasioni di riscatto sono sempre meno, se non arriveranno piazzamenti degni di nota da qui a fine anno la stagione potrà onestamente essere annoverata come un mezzo (o di più) fallimento. 
Infine Giovinazzi: sul suo volante svolazzano come corvi praticamente tutti i piloti in cerca di un sedile per il 2020, dal povero Hulk ai migliori virgulti della Formula 2. Domenica scorsa, dopo una stagione sfortunata ma anche segnata da qualche grave errore il nostro alfiere è riuscito addirittura a percorrere qualche giro in testa alla gara, prima di essere affondato dall’allucinata strategia imposta dal muretto. Altre prove di questo valore rinforzerebbero le speranze, sue e di tutti gli appassionati italiani, di avere anche il prossimo anno almeno un italiano in Formula 1. E’ il momento di tirare fuori le unghie, giovane Antonio. 

Share it:

David Bianucci

Mi chiamo David Bianucci, e sono nato a Prato nel 1972. Dal 1981 non mi perdo un gran premio di Formula 1. Nel frattempo ho studiato, fatto sport, adesso lavoro come ingegnere meccanico ma la passione non si è mai spenta. Vivo in Veneto con moglie e tre gatti. Non posso più prendermi due ore per andare a vedere le macchine che girano al Mugello, ma questo non frena certo la mia voglia di parlare di corse. Vi aspetto.