Al Montmelò con gli aggiornamenti tecnici: ancora Mercedes davanti a tutti?

“Vedrete a Barcellona”, “Da Barcellona in poi”, “Al Gran premio di Spagna faremo…”, un sacco di proclami precedono da sempre il Gran Premio che si corre al Montmelò. Proclami degli sconfitti delle prime gare, ovviamente.

Spettacolo allo stato puro tra Mansell e Senna nel 91

In realtà non sempre l’arrivo della Formula 1 in Europa ha coinciso con stravolgimenti evidenti dei valori in campo. Perchè se è vero che quasi tutti i team portano aggiornamenti tecnici di rilievo soprattutto dal punto di vista aerodinamico è altresì da considerare che i progressi cercano di farli i primi e gli ultimi, e non è affatto detto che le novità tecniche funzionino.

Schumi vola nel diluvio del ’96. La prima vittoria in rosso del fuoriclasse tedesco

Bruscamente: se la Ferrari progredisce di quattro decimi e la Mercedes di otto siamo al punto di partenza, anzi, ancora più indietro.
Quello che si sa è che a Maranello hanno lavorato molto sul motore e sull’ala posteriore, per aumentare il carico, indispensabile sulla pista catalana, ma ancor più per mandare velocemente in temperatura queste maledette gomme Pirelli, un vero enigma per i team in questa stagione 2019.

Irripetibile vittoria di Maldonado. L’ultima della Williams

Soprattutto sulle Rosse. E da questo punto di vista non c’è molto da dire: o hanno trovato, ma siamo a livelli di colpo di genio, la formula magica oppure le gare di Vettel e Leclerc saranno ancora una volta decise dall’assetto scelto il venerdi, dalle variazioni della temperatura atmosferica e così via.

La Mercedes, è innegabile, è sembrata fino adesso navigare meno a vista, e la conseguenza sono le quattro doppiette delle prime quattro corse dell’anno.
Si corre domenica sulla stessa pista su cui le scuderie svolgono da anni le prove invernali. Una pista conosciutissima in ogni dettaglio, su cui la Ferrari ha fatto fuoco e fiamme appena due mesi e mezzo fa, ma con temperature del tutto diverse. Ecco quindi che è meglio far finta che quelle prove non si siano mai svolte e sperare che le novità del nuovo pacchetto siano azzeccate.

I soccorsi ad Alonso dopo il misterioso incidente delle prove invernali nel 2014

Il circuito non è molto diverso da quello cinese ed è tra i più completi del calendario: curve medio veloci nei primi due settori, che divorano gli pneumatici anche perchè l’asfalto è particolarmente abrasivo, seguite da tornantini e chicane nella parte finale (un’invenzione di Tilke per facilitare i sorpassi, prima era un tracciato più bello e ovviamente i sorpassi sono rimasti difficili), dove la trazione diventa indispensabile. E poi ovviamente il rettilineo di partenza, molto lungo, di quelli dove non puoi permettere di avere troppo drag altrimenti non sorpassi nemmeno se il pilota che precede sbaglia marcia.

Verstappen nel 2016 trionfa alla sua prima gara con la RedBull

Il Montmelò fu introdotto nel calendario nel ’91, e da allora non ha perso una stagione. Ne sono successe, quindi, di cose, su questo meraviglioso autodromo: il duello a trecento all’ora tra Mansell e Senna, la prima vittoria di Schumacher con la Ferrari, la prima di Verstappen e Maldonado, l’incidente d’inverno ad Alonso, primo e fortunatamente unico esempio di pilota quasi fulminato dall’equipaggiamento ibrido della sua McLaren (non è notizia ufficiale, ma nessuno nega più che andò così). E’ insomma un palcoscenico storico, per la massima formula.
Pronostici, anche stavolta, meglio non farne: tradizionalmente la Mercedes è sempre andata molto bene qua (ma ditemi su quale pista si può dire il contrario), non vorrei sembrare troppo pessimista e quindi, pur pensandolo, non lo dico, che sento odore di quinta doppietta. Ecco l’ho detto.
Altre curiosità a spasso per la griglia: la RedBull, che ha mostrato segnali di recupero a Baku, continuerà ad avvicinarsi ai primi, sopratutto col maturo Verstappen dei primi gran premi? Renault, McLaren, Haas, Racing Point…chi sarà stavolta la Cenerentola invitata al ballo? Albon e soprattutto Norris potranno confermare quanto di buono hanno fatto vedere al loro esordio? Finirà la sfortuna per Giovinazzi e potremo finalmente valutare se questo nostro giovane virgulto è bravo o è una malinconica meteora? Tutte domande da cui attendiamo interessanti risposte.

Vettel tiene a bada Hamilton, per una volta, nel 2017

Le sole certezze che mi sento di esprimere riguardano la difficoltà di Gasly, qualche trovata di quei fracassoni dei piloti Haas (l’anno scorso qua Grosjean compì un capolavoro andando in testacoda alla terza curva e falciandone altre due nel tentativo di rimettersi in pista in mezzo al gruppo che sopraggiungeva! Come provare ad attraversare l’autostrada, praticamente) e la tristezza di Kubica. Lui ha detto di non essere affatto pentito della scelta di tornare. E’ il classico caso del campione che prolunga la sua carriera accontentandosi di correre, ma bel al di sotto degli standard di un tempo. Forse dispiace più ai tifosi che a lui, vederlo in fondo allo schieramento. Facciamo che da qui a fine anno la Williams recupera qualche posizione (improbabile) e saremmo contenti tutti, va bene?

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David Bianucci

Mi chiamo David Bianucci, e sono nato a Prato nel 1972. Dal 1981 non mi perdo un gran premio di Formula 1. Nel frattempo ho studiato, fatto sport, adesso lavoro come ingegnere meccanico ma la passione non si è mai spenta. Vivo in Veneto con moglie e tre gatti. Non posso più prendermi due ore per andare a vedere le macchine che girano al Mugello, ma questo non frena certo la mia voglia di parlare di corse. Vi aspetto.