A Singapore tornano le curve: torna anche il cavallino zoppo?

Singapore ci vuole: nel calendario, dico. E’ un circuito così anomalo, faticoso, tortuoso, che non manca di tipicità e carattere, persino di fascino. C’entra poco l’ambientazione esotica, peraltro molto glamour, c’entra poco persino il fatto di gareggiare in notturna.

Per molti il favorito della gara di domenica

E’ che la gara di Marina Bay, che spesso sfiora il limite delle due ore, è una della più massacranti del mondiale, non risparmia a piloti e macchine nessuno dei tormenti tipici dei primi tracciati cittadini, quelli americani degli anni ’70 e ’80, i Detroit e Long Beach che mettevano a durissima prova capacità di tenuta di uomini e mezzi. 

E allora ben venga questa pista ridicola, con curve tutte uguali, tratti di asfalto larghi pochi metri che passano sotto le tribune o su ponticelli vecchi di secoli, il tutto condito da un clima umido insopportabile. E’ un circuito che punisce, su cui è difficile superare, anche pericoloso, sebbene nella città stato asiatica abbiano fatto un grande lavoro per allestire qualcosa di accettabile praticamente nel centro storico di un abitato millenario. 

Le brutte notizie, evidentemente, sono tutte per la Ferrari. Reduci dall’indigestione leclerchiana di Spa e Monza i prodi e fiduciosi cavalieri di Maranello rischiano di tornare a lottare per le posizioni sotto il podio.

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Binotto annuncia sviluppi e modifiche, ma questa SF 90 nata zoppa e terribilmente carente di carico aerodinamico rischia sull’asfalto asiatico di stare dietro a Hamilton, Bottas e soprattutto Verstappen, che con la RedBull vista in Ungheria rischia di essere il vero favorito della corsa. E d’altra parte, con un mondiale praticamente in naftalina, i tecnici delle varie squadre potrebbero essere orientati più a migliorare le macchine per il prossimo anno (se non già nell’ottica dell’innovativo regolamento del 2021) che non a lavorare sui progetto odierni. 

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E quindi la graduatoria “tecnica” quella è quella dovrebbe rimanere. Personalmente considero Verstappen il faro della corsa: Hamilton vorrà vincere ma di gettarsi in una lotta ruota a ruota non avrà nemmeno tanta voglia, visto che per vincere il suo sesto mondiale gli mancano praticamente solo un po’ di piazzamenti. Bottas non vince dalla primavera, potrebbe essere il più arrabbiato di tutti, però in un duello con il terribile olandese dellaRedBull parte decisamente battuto. Leclerc, e soprattutto Vettel, per essere nelle prime posizione devono oggettivamente sperare in un miracolo. In particolare Vettel, atteso quantomeno a rimanere in pista per recuperare un minimo di serenità e sperare in una risalita che ogni fine settimana sembra sempre più lontana. 

Dal resto del gruppo inevitabile aspettarsi le solite scintille: la McLaren ha volato fino a Monza, e per mantenere il ruolo di quarta forza deve dimostrare che le difficoltà del gran premio d’Italia erano dovute al tracciato anomalo dell’anello brianzolo.

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In grande ascesa è parsa la Renault, finalmente, ma anche Alfa e Racing Point dovrebbero essere nei paraggi. Un enigma ancora più inestricabile del solito la Haas. Sempre veloci in qualifica, Magnussen e Grosjean di solito soffrono terribilmente in gara. In più si è chiusa anticipatamente la partnership col main sponsor (un’azienda abbastanza inquietante con dirigenti dal look molto fantasioso) e le ripercussioni sul piano degli investimenti del team americano potrebbero non essere trascurabili. 
Il meteo, le safety car e gli incidenti le solite variabili che come e più che negli altri circuiti potrebbero scombussolare le carte. Ne sono successi, di sconvolgimenti imprevedibili, nella storia del gran premio di Singapore. Perchè no anche questa volta?

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David Bianucci

Mi chiamo David Bianucci, e sono nato a Prato nel 1972. Dal 1981 non mi perdo un gran premio di Formula 1. Nel frattempo ho studiato, fatto sport, adesso lavoro come ingegnere meccanico ma la passione non si è mai spenta. Vivo in Veneto con moglie e tre gatti. Non posso più prendermi due ore per andare a vedere le macchine che girano al Mugello, ma questo non frena certo la mia voglia di parlare di corse. Vi aspetto.