Gp di Russia: le qualifiche

L’unica bella notizia per i ferraristi che arriva dalle qualifiche del GP di Russia la porta…Leclerc. Partirà settimo, con un tempo da paura, che lo ha condotto davanti a una Haas, alle Renault, a una Force India, a pochi millesimi dal sesto posto.

Un grande Leclerc porta la Sauber in settima posizione in griglia

Il cucciolo del prossimo anno ha buone possibilità di togliersi già domani delle belle soddisfazioni, che non potranno che aumentare l’entusiasmo con cui si presenterà tra pochi mesi alle porte di Maranello.

Per il resto nella scuderia del cavallino rampante è buio pesto. Confermando i risultati delle prove libere la Ferrari vede la Mercedes lontane (cinque decimi sono tanti), in una pista in cui sorpassare è molto difficile. Ci vuole una partenza aggressiva, una strategia azzeccata ma soprattutto di ritrovare non si sa dove il passo gara di un mese fa, quando tra le frecce d’argento e le rosse era battaglia equilibratissima.

I primi tre delle qualifiche di Sochi

Difficile spiegare cosa sia successo nel frattempo. Probabilmente si tratta esclusivamente di sviluppo tecnico: azzeccato da parte degli uomini di Toto Wolff, meno positivo per quelli di Arrivabene.

In Formula 1 si procede passo dopo passo con continui tentativi di migliorare la vettura.

Vettel in difficoltà (con le gomme?) sulla pista russa

Chi ci azzecca vince, chi sbaglia, o ci azzecca meno, arretra. Bastano poche settimane, delle volte anche pochi giorni, e le vittorie vanno da una parte sola.

Per Hamilton domani è un po’ come giocarsi il primo match point: vincere, e magari mettere Bottas tra sè e Vettel, sarebbe come avere una gran bel pezzo di mondiale in tasca. E Hamilton difficilmente i match point li sbaglia. Ogni altro risultato che non sia una vittoria del tedesco consentirebbe comunque al campione in carica di rimandare al massimo il giorno della festa.

La curva 4: la sola interessante del circuito di Sochi

Una agonia un po’ più lunga, per i ferraristi, ma dall’esito definitivo.

Raikkonen dice che è “un periodo in cui le cose vanno così”, e forse ha ragione lui. Inutile cercare di spiegare quello che è fin troppo evidente.

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David Bianucci

Mi chiamo David Bianucci, e sono nato a Prato nel 1972. Dal 1981 non mi perdo un gran premio di Formula 1. Nel frattempo ho studiato, fatto sport, adesso lavoro come ingegnere meccanico ma la passione non si è mai spenta. Vivo in Veneto con moglie e tre gatti. Non posso più prendermi due ore per andare a vedere le macchine che girano al Mugello, ma questo non frena certo la mia voglia di parlare di corse. Vi aspetto.