Gp di Russia: le qualifiche
L’unica bella notizia per i ferraristi che arriva dalle qualifiche del GP di Russia la porta…Leclerc. Partirà settimo, con un tempo da paura, che lo ha condotto davanti a una Haas, alle Renault, a una Force India, a pochi millesimi dal sesto posto.
Il cucciolo del prossimo anno ha buone possibilità di togliersi già domani delle belle soddisfazioni, che non potranno che aumentare l’entusiasmo con cui si presenterà tra pochi mesi alle porte di Maranello.
Per il resto nella scuderia del cavallino rampante è buio pesto. Confermando i risultati delle prove libere la Ferrari vede la Mercedes lontane (cinque decimi sono tanti), in una pista in cui sorpassare è molto difficile. Ci vuole una partenza aggressiva, una strategia azzeccata ma soprattutto di ritrovare non si sa dove il passo gara di un mese fa, quando tra le frecce d’argento e le rosse era battaglia equilibratissima.
Difficile spiegare cosa sia successo nel frattempo. Probabilmente si tratta esclusivamente di sviluppo tecnico: azzeccato da parte degli uomini di Toto Wolff, meno positivo per quelli di Arrivabene.
In Formula 1 si procede passo dopo passo con continui tentativi di migliorare la vettura.
Chi ci azzecca vince, chi sbaglia, o ci azzecca meno, arretra. Bastano poche settimane, delle volte anche pochi giorni, e le vittorie vanno da una parte sola.
Per Hamilton domani è un po’ come giocarsi il primo match point: vincere, e magari mettere Bottas tra sè e Vettel, sarebbe come avere una gran bel pezzo di mondiale in tasca. E Hamilton difficilmente i match point li sbaglia. Ogni altro risultato che non sia una vittoria del tedesco consentirebbe comunque al campione in carica di rimandare al massimo il giorno della festa.
Una agonia un po’ più lunga, per i ferraristi, ma dall’esito definitivo.
Raikkonen dice che è “un periodo in cui le cose vanno così”, e forse ha ragione lui. Inutile cercare di spiegare quello che è fin troppo evidente.