Gp del Belgio: la gara

E’ stato un gran premio noioso. Perchè a parte la partenza non ci sono stati altri fattori esterni (pioggia, safety car, strategie) a movimentare la classifica. E poichè sono proprio i gran premi noiosi a permettere una lucida comprensione del livello tecnico delle vetture la notizia di Spa è che la Ferrari è, non nettamente, ma sensibilmente, la macchina migliore. Anche prima della pausa estiva le rosse erano sembrate più veloci delle Mercedes, sulla Ardenne è arrivata una conferma convincente. In Agosto a Maranello hanno lavorato bene: Vettel può contare adesso non solo su una vettura che permette una gestione migliore delle gomme (lo si è visto a metà gara quando è stato Hamilton a doversi fermare per primo, con evidente blistering sulla posteriore sinistra), ma anche su un motore che non ha più niente da invidiare a quello tedesco nè come erogazione nè come potenza massima.

Vettel al comando del Gran Premio del Belgio si dai primi giri

In vista di Monza, altra pista veloce, altro circuito dove la Ferrari si presenta favorita, è dunque evidente dove la squadra di Arrivabene deve concentrarsi: sui fattori che le hanno impedito finora di esprimere in pieno il potenziale tecnico a disposizione, che sono le incertezze strategiche, soprattutto in qualifica (è incredibile che sabato Raikkonen non abbia potuto girare quando la pista si stava asciugando perchè non aveva più benzina nel serbatoio) e il comportamento fin troppo grintoso del suo pilota di punta. Senza l’errore di Baku, la partenza in Francia e l’uscita di pista di Hockenheim Vettel sarebbe in testa al mondiale. La Scuderia deve cercare di tenerlo calmo e fiducioso.

In Belgio Sebastian è stato perfetto: partenza tranquilla, senza il patema di attaccare Hamilton già dalla prima curva. Ottima uscita dalla Source e sorpasso deciso sul rettilineo del Kemmel. Tutto pulito, senza rischi, senza fretta. Poi due stint senza errori, nonostante Hamilton fosse sempre a tre secondi di distacco. Il tedesco si deve convincere che con questa macchina c’è bisogno di consistenza, di regolarità, non di manovre al limite e duelli ruota a ruota. Quelli, magari, deve farli Raikkonen, che per tutto il week end ha mostrato di poter lottare per la vittoria, e che sarebbe stato utilissimo in gara per impensierire Hamilton, che invece ha potuto raggiungere il massimo risultato possibile senza sforzi.

Infine un commento sulla partenza: come nel 2012 una macchina a centrogruppo (oggi Hulkenberg, l’altra volta Grosjean) ha fallito la staccata travolgendo tutto quanto aveva davanti. Le riprese televisive mostrano che senza l’Halo, Leclerc avrebbe rischiato di essere gravemente ferito dalla macchina di Alonso. L’Halo è stato giudicato sin dalla sua comparsa orrendo, esteticamente. Da oggi lo è un po’ meno.

L’impronta della ruota di Alonso sull’Halo della vettura di Leclerc
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David Bianucci

Mi chiamo David Bianucci, e sono nato a Prato nel 1972. Dal 1981 non mi perdo un gran premio di Formula 1. Nel frattempo ho studiato, fatto sport, adesso lavoro come ingegnere meccanico ma la passione non si è mai spenta. Vivo in Veneto con moglie e tre gatti. Non posso più prendermi due ore per andare a vedere le macchine che girano al Mugello, ma questo non frena certo la mia voglia di parlare di corse. Vi aspetto.